La Lega frena sulle pensioni minime su cui insiste Forza Italia. Intanto Berlusconi mette i paletti alla manovra di Meloni.
Oltre tremila emendamenti sono stati presentati alla legge di Bilancio nonostante fossero accordati 400 di cui oltre 600 arrivano proprio dalla maggioranza. Ora bisogna passarli al vaglio per accettarli e votarli, un’operazione non facile soprattutto con i tempi stretti che pressano il governo. La maggioranza sta cercando un’intesa. Per agevolare l’iter la presidente del Consiglio aveva detto ai capigruppo della possibilità di una cabina di regia per sciogliere i nodi sul testo della manovra.
Le tensioni però restano soprattutto a causa di Forza Italia. Il partito di Berlusconi insiste sulle pensioni ma la Lega frena a causa di mancanza di fondi. Proprio ieri c’è stato uno scontro in cui il sottosegretario Durigon ha bloccato l’innalzamento delle pensioni minime a 600 euro, norma che non riuscirebbe ad essere coperta dai 400 milioni di euro impiegati. “Se non ci saranno le risorse in questa finanziaria lo faremo durante la legislatura”, ha dichiarato il leghista.
Berlusconi e gli sgambetti a Giorgia Meloni: la maggioranza in affanno
La cabina di regia proposta dalle premier e dal fedelissimo Lollobrigida salta a causa di Berlusconi che aveva già espresso perplessità a riguardo. Questa via avrebbe facilitato l’iter che esige risposte in tempi brevi per scongiurare l’esercizio provvisorio. La premier Giorgia Meloni si è dovuta quindi arrendere alle resistenze interne alla sua maggioranza. Inoltre, è stato proprio il partito azzurro ad aver depositato più emendamenti, anche in relazione al numero di deputati.
Lo scontro tra Meloni e Forza Italia continua, dimostrato anche dalle richiesta dello scudo per le società calcistiche ritenuto dalla premier “insostenibile”. I capigruppo di Forza Italia hanno imputato tutta la responsabilità a Lotito dicendo che si è trattata di un’iniziativa personale. Ma sembra più che Berlusconi stia provando, ancora, a mettere i bastoni fra le ruote a Giorgia Meloni.